Lino Banfi a 80 anni: sempre la Puglia nel cuore
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80 le candeline da spegnere quest' anno per Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi.
L' attore, sceneggiatore e scrittore Pugliese, in occasione del "festival di Lecce" in un’intervista ad Antonella Gaeta per Repubblica, ribadisce l’amore per la propria terra e dichiara che gli verranno presto consegnate a, Bari, le chiavi della città presso il Teatro Petruzzelli, dove avverrà una rassegna dei suoi film, in collaborazione con il regista e sceneggiatore Gennaro Nuziante.
Lino Banfi nasce ad Andria, il 9 luglio del 1936. All'età di tre anni si trasferisce con la famiglia nel vicino paese di Canosa di Puglia, dove trascorre l'infanzia e l'adolescenza fino alla maggior età. A diciotto anni in pieno periodo del dopoguerra emigra a Milano per tentare l'avventura nel teatro di varietà. Qui cominciò il suo percorso di comico, portando in scena elementi tipici del suo paese: detti, modi di dire, giochi.
Come continuerà a fare nel seguito della sua carriera, egli affidò le risorse della sua comicità irruente e immediata al suo dialetto canosino, oltre che alla sua parlata buffa e originale.
Indiscusso protagonista della commedia sexy all' italiana si trovò spesso a recitare con attori dello stesso filone cinematografico come: Mario Carotenuto, Gianfranco D'Angelo, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Edwige Fenech, Gloria Guida, Ennio Antonelli, Jimmy il Fenomeno e Nadia Cassini.
E' tutt' ora tra gli attori principali della fortunata serie "un medico in famiglia" nella parte del nonno libero.
Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, gli viene riconosciuto il riconoscimento di "Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana".
Dal febbraio del 2000 è stato proclamato Ambasciatore Unicef poiché ha costantemente associato alla propria immagine di attore tra i più amati in Italia, una particolare attenzione per i problemi delle persone meno fortunate e in particolare dei bambini.
Prossimamente, entro i primi di luglio, lancerà un marchio agroalimentare di prodotti pugliesi, che si chiamerà Bontà Banfi. "Ho aperto la strada della pugliesità, a modo mio e, allora, la mia faccia voglio mettercela su prodotti di qualità che di questa terra parlano, una decina non di più".
Dopo aver ricevuto il premio L’Ulivo d’oro alla carriera, a Lecce, ricorda che gli ulivi sembrano statue. La xylella è una brutta botta ma mi piace pensare che sarà passeggera.
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